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Colazione dolce o salata a Pescara: a voi la scelta

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Si dice che la colazione sia il pasto più importante della giornata, pertanto è bene sapere dove andare quando ci si trova in città di mattina. E noi di Peskare siamo qui per questo! Meglio una colazione dolce? Oppure salata? Tradizionale? Internazionale? Ognuno ha i propri gusti e si sa, i gusti non si discutono. In ogni caso, a Pescara l’offerta può accontentare tutti.

Corso Umberto I è un ampio viale pedonale che collega la Stazione Centrale al mare attraversando anche piazza della Rinascita, meglio conosciuta dai locali come “Piazza Salotto”. Siamo nella zona centrale della parte nord della città e, come prevedibile, il posto pullula di locali e bar “classici”, dove poter sorseggiare un caffè o un cappuccino al banco o al tavolo, nel più tradizionale stile italiano. C’è però qualcosa in più.

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In piazza del Sacro Cuore, nella parte del Corso più prossima alla stazione, si trova un locale molto particolare, la White Bakery. Come il nome può suggerire, si tratta di un posto dove vengono preparati in proprio e venduti una vastissima gamma di prodotti da forno dolci e salati, tutti o quasi di ispirazione nordamericana: ecco spiegato il nome in inglese. Chi predilige la pasticceria può trovare muffin, cheesecake, pancake, brownie, waffle, torte più o meno complesse e molto altro; chi invece preferisce la cucina non rimarrà deluso da uova e pancetta, patatine fritte, hamburger, vari sandwich e qualche creazione più originale, figlia dei costanti aggiornamenti apportati dal personale entrando in contatto con colleghi nordamericani.

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La sede di piazza Sacro Cuore offre anche la vendita di alcuni prodotti d’importazione statunitense, come bibite, sciroppi, salse, ed è il primo di una serie di filiali presenti al momento a Spoltore e San Benedetto del Tronto, con prossime aperture previste nelle città di Firenze e Rimini.

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Dopo pochi metri, in via Firenze, si trova la pizzeria “Trieste, le cui pizzette sono talmente note a Pescara da esserne diventate quasi un simbolo, nonché marchio di fabbrica della famiglia Ciferni, storici gestori del lido “Trieste” fin dalla fine degli anni ’70, quando iniziarono la loro attività offrendo le proprie pizze ai bagnanti. Inizialmente i Ciferni gestivano un altro stabilimento, il “Marechiaro”, che fu però distrutto, insieme a molti altri, da una violenta mareggiata nel 1978. Presero allora in gestione il lido “Trieste” che era uno dei pochi rimasti in piedi, e da allora la storia si è scritta da sola. Le pizzette in questione sono riconoscibilissime: tonde, dal diametro di 16 cm, molto calde e molto unte… e a quanto pare anche molto buone!

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Il successo delle pizzette ha spinto i proprietari ad andare oltre lo stabilimento balneare e ad aprire delle pizzerie in città e non solo: due ristoranti a Pescara, in via Firenze e in corso Manthoné, ma si può trovare anche a Francavilla al Mare, oltre alle sedi internazionali a Madrid, a Londra e prossimamente oltreoceano a Miami.

La margherita è la pizzetta “originale”, ma sono presenti diversi tipi, come “Alici e Broccoli”, “Cipolla e Ferfellone”, “Pepeorni Rustici”, e altri ancora. I prezzi possono sembrare un po’ alti (1,60 € per la margherita e le altre “semplici”, oltre 2 € per le farcite) ma chi ama la pizza sarà certamente invogliato a verificarne la fama.

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Sempre in tema di locali storici, impossibile non citare il bar gelateria “Berardo”, a pochi passi da Piazza Salotto -e dalla “Nave” di Pietro Cascella, la scultura più famosa di Pescara- e il bar pasticceria “Caprice di Fabrizio Camplone, pasticcere pluripremiato e ultimo di una dinastia di pasticceri attivi sin dagli anni ’50, nei pressi della Cattedrale di San Cetteo.

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Tornando in centro, ci si può fermare in uno dei due bar pescaresi della famiglia “Turchi, altra stirpe storica di pasticceri attivi sul mercato dagli anni ’50: partiti dal piccolo paese di Orsogna, sono poi passati da Francavilla al Mare per arrivare infine ad aprire i loro due bar in corso Vittorio Emanuele II e in via Trento, a Pescara. Il locale di via Trento offe un salottino con vista sulla fiancata della chiesa del Sacro Cuore, oltre alle creazioni dolci e salate che hanno permesso la continuazione dell’attività per sessant’anni.

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Sempre in via Trento è possibile trovare la storica cremeria “Bresciana, che deve il suo nome a una signora di nome Noemi, bresciana per l’appunto, trasferitasi a Pescara negli anni ’30. La signora Noemi aprì prima una macelleria, in seguito una latteria, e infine una cremeria, dove vendeva yogurt preparato con macchinari comprati da un conoscente bulgaro. La popolarità fu immediata, ma negli anni ’60 la signora Noemi fu costretta a ritirarsi e a vendere la cremeria, alla condizione di preservarne il nome. Il resto è storia, e yogurt, creme, frullati, gelati, ma soprattutto il maritozzo alla panna (una specie di panino morbido, dolce, tagliato in due e farcito di panna), sono conosciuti da generazioni di ghiottoni pescaresi e non solo.

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Passeggiando per Pescara si può quindi avere l’imbarazzo della scelta, tra dolci tipici, pizzette, frullati, piatti internazionali; locali storici e moderni e storie interessanti da raccontare. Questo è ciò che offre la città, ma l’appetito ce lo dovete mettere voi!


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